Questo lotto, creato negli anni ’50 dalla famosa azienda italiana Carrozzeria Bertone, è stato messo in vendita il 28 ottobre presso la casa d’aste RM Sotheby’s.

Né Bugatti, né Rolls-Royce né Porsche, il trio di assi che ha raggiunto una cifra stratosferica in un’asta è stata l’Alfa Romeo B.A.T. 5, 7 e 9, tre pezzi da collezione che ogni automobilista sa apprezzare. Questi gioielli, considerati alcuni dei prototipi più rilevanti della storia, sono stati esposti in numerosi eventi negli ultimi sette decenni, quindi non sorprende che abbiano raggiunto la cifra di 15 milioni di dollari (12,7 milioni di euro ) all’asta organizzata a New York da RM Sotheby’s il 28 ottobre.
L’Alfa Romeo B.A.T. (Berlinetta Aerodinamica Tecnica) 5, 7 e 9 sono stati tra i primi esercizi di stile che hanno goduto di grande fama internazionale, oltre ad essere uno dei più avanzati studi aerodinamici realizzati da un car designer. Questi incredibili progetti, presentati tra le edizioni 1953 e 1955, furono opera del leggendario Franco Scaglione quando lavorava sotto Nuccio Bertone.

La domanda è: perché questi tre modelli sono così importanti? Molto semplice, grazie al suo coefficiente aerodinamico, che per quanto poco avanzato fosse all’epoca è molto inferiore a quello dei modelli attuali.
Il primo di loro, il B.A.T. 5 fu presentata al Salone di Torino nel maggio 1953 con un CD di soli 0,23, carrozzeria nera, parafanghi posteriori, ruote carenate e vetri curvi per l’abitacolo. Un anno dopo, visto il successo del primo veicolo, il B.A.T 7 arrivò migliorando quel dato a 0,19, oltre a dare una nuova veste alla sua finitura allungando i parafanghi posteriori e abbassando il cofano di 5 centimetri.
Infine, il B.A.T. 9 con un’immagine meno appariscente che era più destinata a colpire la strada. Questo modello aveva un’estremità anteriore più sottile e ali laterali più piccole che miglioravano la visibilità.

Sotto la scocca i tre modelli nascondono la versione 1900 C dell’Alfa Sprint con motore a quattro cilindri e 90 CV di potenza associati a un cambio manuale a cinque marce, caratteristiche che consentono loro di raggiungere i 200 km / h.
In stile futuristico, quasi fantascientifico, queste tre auto non furono mai esposte insieme negli anni ’50 e furono addirittura vendute indipendentemente a diversi collezionisti dopo essere state esposte.
Era il 1989 quando, dopo essere stati esposti al Concours d’Elegance di Pebble Beach, furono acquisiti da un unico collezionista che finalmente il mese scorso decise di metterli all’asta.

Tutti e tre i modelli sono oggetti da collezione che ogni appassionato di motori vorrebbe avere nel proprio garage – © RM Sotheby’s