Il fiume attraversa da nord a sud questo paese di foreste esuberanti che nascondono cascate, grotte e santuari con stupa dorati e secoli di devozione buddista.
Il Laos è da decenni il “paese dimenticato” dell’Indocina. Questo le ha permesso di preservare le sue tradizioni, le sue giungle, il misticismo dei suoi monaci e un’atmosfera tra il romantico e il misterioso. Pochi colpi di storia aiutano a contestualizzare l ‘”oblio” in cui hanno vissuto i laotiani, che proclamarono la loro indipendenza nel 1953, che non ha impedito al Paese di sprofondare nella violenza, come in tutta l’Indocina. Mentre il mondo intero osservava sotto shock la guerra del Vietnam, pochi sapevano che gli Stati Uniti stavano anche conducendo una devastante guerra segreta in Laos e Cambogia.
Il Mekong: una vera autostrada fluviale

Stretto tra Vietnam, Cina, Myanmar, Thailandia e Cambogia, il Laos è senza sbocco sul mare ma la sua arteria vitale è uno dei fiumi più grandi del pianeta: il Mekong, il cui corso capriccioso corre tra montagne spettacolari e splendide vallate.
Luang Prabang: l’antica capitale

Circondato da una natura impressionante e relativamente incontaminata, il tempo sembra fermarsi al rilassante Luang Prabang, sollevato dove il fiume Nam Khan si riversa nel Mekong. La vecchia capitale si allunga lentamente per entrare nella modernità.
Ci sono ancora poche auto, ma le moto si moltiplicano di anno in anno. In questo gioiello conosciuto come la “città dei templi” non ci sono insegne al neon, né grattacieli; quasi tutti gli edifici sono piccoli e in stile coloniale francese.
La processione del cibo

A Luang Prabang spiccano i suoi templi, con sontuosi tetti graziosamente scolpiti, di cui cinquanta sono conservati. Nel pomeriggio, in molti di loro, i monaci cantano o spazzano e si prendono cura dei giardini, in un’atmosfera calma e rilassata. Ma la cosa più impressionante è l ‘”elemosina mattutina” (sai bat).
All’alba, quando nel cielo compaiono i primi segni dell’irrompere della notte, un silenzioso corteo di monaci scalzi, con le loro vesti color zafferano e le ciotole a tracolla con le cinture, percorre le strade per raccogliere il cibo del giorno.
I locali li aspettano seduti o si avvicinano con la testa sempre più bassa di quella dei religiosi per versare nelle ciotole riso glutinoso, frutta e altri cibi.
Wat Xieng Thong: Cascading Rooftops

Sulla punta della penisola che forma la confluenza del Mekong e del Nam Khan si trova Wat Xieng Thong, il tempio più grande e più bello della città.
Costruito nel XVI secolo, è un grande recinto con diversi edifici, tra cui spicca la cappella (sim), uno dei migliori esempi di architettura classica laotiana, coperta da nove tetti a cascata che arrivano quasi al suolo e con il riccamente decorato porta d’ingresso.
Al suo interno furono incoronati tutti i re e custodisce importanti reliquie buddiste; sulla parete di fondo è presente un monumentale albero della vita realizzato con mosaici in vetro su fondo rosso.
Shopping a lume di candela

Gli amanti dello shopping troveranno la felicità al mercato notturno di Luang Prabang, dove potranno acquistare di tutto, da bellissime sete e scialli di produzione locale, a dipinti, sculture, perline, magliette e pantaloni di cotone a ottimi prezzi.
Ci sono centinaia di bancarelle, comprese alcune bancarelle di cibo.
Vang Vieng: epicentro avventuroso

Vang Vieng è un’immersione totale nella natura rigogliosa e selvaggia. Durante il viaggio di 200 km da Luang Prabang ci siamo fermati un paio di volte per goderci il paesaggio e il verde rinfrescante dell’arazzo delle risaie.
La città, piccola e in stile coloniale francese, è piena di agenzie per godere di molteplici attività nella natura.
La grande capitale

Vientiane, la capitale, conserva il suo carattere coloniale francese, con le sue ville colorate e le strade alberate, in cui brillano gli stupa dorati dei templi buddisti, tra cui spicca il Pha Tha Luang del III secolo, sebbene più volte restaurato .
Nel centro ci sono i migliori ristoranti di cucina francese, situati in case antiche. Molti altri sono stati trasformati in boutique hotel.
Tempo libero notturno

Vientiane è separata dalla Thailandia dal Mekong e dal lungomare costruito sulla sua riva si possono vedere le luci del paese vicino.
Questa sorta di passerella fiancheggiata da ristoranti è diventata il grande conforto della città, un’enclave che sia la gente del posto che i visitatori visitano nel pomeriggio.
Bolaven: un altopiano molto verde

Per affrontare il Laos meridionale, l’ultima tappa del viaggio, puoi volare da Vientiane a Pakse, una città che funge da porta d’accesso all’altopiano di Bolaven.
Sorge a poco più di mille metri sul livello del mare ed è un vero e proprio labirinto di cascate, giungla e colline di piantagioni di caffè, l’opposto di ciò che un italiano immagina quando pensa ad un altopiano.
Come la maggior parte della vita in Laos, anche Pakse si trova lungo il Mekong e ha avuto una certa importanza commerciale nel secolo scorso.