Brutus, il nuovo quartiere degli artisti a Rotterdam.

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Un totale di 750 case con cinema all’aperto, musei, sale espositive e altri spazi culturali.

Brutus è pensato come uno spazio da vivere e creare, dove chi si dedica all’arte può risiedere e lavorare allo stesso tempo, con spazi condivisi e centri culturali e ricreativi. Il progetto di Van Lieshout ha come asse principale la costruzione di tre grattacieli con la collaborazione della ditta locale RED Company. Al loro interno saranno situate 750 case, il cui prezzo non è stato trasceso, ma è garantito che avranno un profilo accessibile per i futuri abitanti. La più alta misurerà 140 metri, la mediana 90 e la più piccola 55.

Ciascuna delle tre torri della storia sarà collegata a livelli bassi attraverso strutture culturali, tra cui un museo, un archivio d’arte e uno spazio espositivo della Fondazione AVL Mundo, di proprietà di Joep Van Lieshout.

Nella zona si troverà anche lo studio dell’artista, l’Atelier Van Lieshout, che avrà una facciata trasparente per condividere il suo modo di lavorare con chiunque passi per il quartiere.

È prevista anche la costruzione di altri spazi, come laboratori o una scuola d’arte, un teatro e un giardino di sculture, oltre a consentire un cinema all’aperto.

Un altro degli edifici che faranno parte del complesso sarà The Maze, una costruzione ricca di tunnel e scale dove saranno esposte opere monumentali dei 25 anni di carriera dell’artista.

Joep Van Lieshout crede in un altro modo di farsi coinvolgere con l’arte, un modo in cui le opere non sono pensate come un prodotto individualizzato, ma come elementi che vengono distribuiti in tutto il mondo e che sono integrati in essa e intorno ai suoi abitanti.

La mente creativa di Van Lieshout definisce un altro modo di coinvolgere la società nell’arte, un modo in cui le opere non sono pensate come un prodotto individualizzato, ma come elementi distribuiti in tutto il mondo e integrati in esso e intorno ai suoi abitanti.

Brutus, un progetto che è ancora in attesa di approvazione e dovrebbe essere completato nel 2025, prende il nome dal brutalismo, uno stile architettonico espressionista emerso tra il 1950 e il 1960 che difendeva ideali sociali come l’onestà e il buon senso.

L’idea di Brutus, che ha ricevuto il Rotterdam Promotion Prize all’inizio del 2019, rompe con la gentrificazione che attualmente esiste nel mondo dell’arte e preserva l’aria industriale dell’area in cui si trova per non rompere con lo schema della città.

Il progetto, che attualmente sta lavorando alla valutazione dell’impatto ambientale delle costruzioni, si inserisce in un trend crescente nell’urbanistica in alcune grandi città, che stanno dando nuova vita ai loro quartieri più industriali, trasformandoli non solo in luoghi vivibili, ma in spazi ricreativi e culturali.