Perché gli scienziati vogliono “catturare” un asteroide?

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Il problema è arrivarci, ma la NASA ha un’idea.

Catturare un asteroide sembra una follia, e forse in parte lo è, ma in teoria riuscire a “catturarne” uno ci risolverebbe una serie di problemi. La maggior parte dei metalli che usiamo nella nostra vita quotidiana sono sepolti nelle profondità della Terra, un luogo un po’ difficile da raggiungere. Invece, le vene accessibili di oro, zinco, platino e altri metalli preziosi provengono da successivi impatti di asteroidi sulla superficie terrestre.

Sì, è vero, gli asteroidi sono pieni d’oro.

Psiche 16, ad esempio, è uno degli asteroidi più grandi della fascia del nostro sistema solare. Il suo diametro misura 250 chilometri. Questa gigantesca roccia spaziale contiene 10 miliardi di trilioni di chili di nichel e ferro, che sarebbero molto preziosi per noi e, soprattutto, ci impedirebbero di distruggere il nostro pianeta.

Ok, va bene, ma come si realizza questo piano?

Ovviamente ci sono diversi problemi: gli asteroidi sono abbastanza lontani e soprattutto non stanno fermi, sono molto veloci. Per lanciarsi sulla superficie di un asteroide, un razzo dovrebbe cambiare la sua velocità da zero a 8 chilometri al secondo. Ciò richiede tanto carburante quanto il lancio stesso.

Non è finito. Un altro problema: supponiamo di poterlo fare, siamo sopra un asteroide. Allora, cosa possiamo fare ora? L’estrazione di minerali e materie prime implica il loro trasporto sulla Terra in questo modo? Sono molto pesanti e ingombranti. O forse vogliamo perfezionarli direttamente lì costruendo un piccolo impianto spaziale?

La soluzione a cui sta pensando la NASA ha a che fare con asteroidi fino a 4 metri (molto meno ricchi ma molto più maneggevoli) che potremmo catturare ancora più vicino a noi e portare a casa.