Un gioiello del XV secolo ricostruito con idee d’avanguardia

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La ristrutturazione di questo antico convento in Corsica è stata progettata fondendo il passato con il presente.

Alcuni vecchi ruderi nel sud della Corsica, che era il convento di San Francesco a Santa Lucia di Tallano, sono riemersi in un sublime esercizio architettonico di giustapposizione tra il vecchio e il nuovo. Lo studio di architettura di Amelia Tavella firma il progetto di ristrutturazione e ampliamento del complesso storico. “Situato su una collina, sul suo promontorio, era un castello difensivo prima di diventare luogo di preghiera, di ritiro, scelto dai monaci consapevoli dell’assoluta bellezza del luogo”, spiega l’architetto. Da esso si vede la cittadina francese del canton Sartenese-Valinco, un paesaggio piuttosto selvaggio dove gli ulivi si mescolano alla roccia a una ventina di chilometri dal mare.

Edificato nel 1480, con le spalle al cimitero, il convento domina il paese gareggiando, da lontano, con una “vertiginosa giostra di gradini e crinali che sembrano muoversi verso le nuvole e mutare con le stagioni”. Il tempo e l’inattività hanno anche permesso alla natura di impossessarsi dell’edificio arroccato sulla roccia, che ora appare coperto da uno scudo verde che lo protegge dall’erosione e dal crollo. Ad esempio, già visibile in facciata, un fico ha permesso alle sue radici di diventare parte nascosta della struttura, divenendo una componente essenziale del monumento. “Ho scelto di conservare le rovine e di sostituire la parte più fatiscente, quella fantasma, con l’edificio in rame – continua Amelia Tavella -.

Ho seguito le orme del passato, unendo la bellezza alla fede”. Il risultato è, quindi, un intervento di ristrutturazione che non altera né distrugge: come le tracce lasciate dal tempo, i ruderi restano come segni del passato. Così, con un approccio quasi scientifico, si ricompone l’opera originaria, in un equilibrio di pesi e volumi dove il metallo svela la pietra, il sacro si integra con il profano.”La rovina è come un’immagine radiografica di una struttura ammorbidita e disfatto dal tempo. Improvvisamente si ingrandisce, perché trattenuto da una cornice di rame destinata a trasformarsi in una seconda pelle.” Perché la metamorfosi continui.