I tratti di un’unica linea hanno raggiunto il mondo della decorazione, dell’illustrazione e del design attraverso la porta d’ingresso. Questa volta per onorare i classici.
I disegni a una linea hanno preso d’assalto sia il mondo della moda che quello della decorazione, diventando anche una delle tendenze più richieste per i tatuaggi. Si tratta di disegnare la sagoma di un corpo, un viso, un oggetto o una frase senza sollevare la matita dal foglio (o dalla tavoletta grafica). Questa tendenza ha conquistato diversi settori grazie all’idea di quel “less is more” che cattura l’essenza di ciò che viene disegnato, portando ad aziende specializzate nella line art come lo studio creativo francese Loooop. Grandi aziende, come Google, Facebook, Adidas, Nike, Samsung, Nissan o Cartier, hanno già avuto i loro servizi, mostrando la loro grande capacità di semplificare un oggetto con dinamismo ed eleganza. Questo li ha portati a progettare un progetto chiamato We love chair (Ci piacciono le sedie).


In esso, hanno raccolto dieci iconici design di sedie e li hanno ridotti a un’unica linea che, giocando con il loro spessore, colore o trasparenza, riesce a catturare l’essenza di ciascuno di questi design. Tra le dieci scelte troviamo la classica Barcelona di Ludwih Mies van der Rohe (1929), la sedia Butterfly di Antonio Bonet, Juan Kurchan e Jorge Ferrari-Hardoy (1938), il modello Diamond di Harry Bertoia; e Charles e Ray Eames hanno scelto sia la sedia Wire che Dar.
Poiché le curve sono molto ben accette in questi design dinamici e fluidi, la sedia Egg di Arne Jacobsen (1959), la sedia Bubble di Eero Aarnio (1968) e il modello più famoso di Verner Panton (1959) non potevano mancare in questa iconica o selezione. Un vero e proprio tributo al “less is more” che molti designer hanno perseguito attraverso le loro creazioni.