Tra castelli, canali e borghi medievali, questo dipartimento dell’Occitania coltiva e difende la tradizione del vino Fronton.
Si estende su appena 2.400 ettari e conta solo circa 40 produttori, ma questa piccola zona di denominazione di origine nel sud-ovest della Francia è davvero una delizia. La colpa è del ceppo Négrette, da cui si ottengono vini rossi e rosati Fronton dall’aroma di frutti neri e rossi, viola, liquirizia e note di pepe. Un AOP (Appeal of Protected Origin) con carattere che non si trova in nessun’altra parte del mondo tranne la California. Di origine incerta – potrebbe benissimo provenire da Cipro così come da tutto il fiume Tarn – il ceppo Négrette ha bisogno di molte attenzioni ed è famoso per la sua sensibilità ad alcune malattie. Tuttavia, i viticoltori di Fronton hanno voluto preservare questo ceppo originale, rendendo così omaggio alle sue radici. Per questo, i vini con AOP devono avere almeno il 50% di Négrette, abbinando il resto con Syrah o Cabernet, per esempio. Recentemente, inoltre, diversi viticoltori hanno optato per varietà realizzate al 100% con questa varietà, offrendo un sapore ancora più autentico.

Tre vecchi terrazzamenti del Tarn delimitano i tre terreni che danno identità ai vini di Fronton: i boulbènes (dall’occitano bolbena), alluvione composta da ciottoli, ghiaia, sabbia e fango; i rougets, terreni argillosi fangosi; e le ghiaie, i sassi e le ghiaie che poggiano su profondi strati di argilla. L’altro elemento responsabile delle sue caratteristiche è il clima: con più di 2.000 ore di sole all’anno, Fronton beneficia dei suoi raggi, poca pioggia e notti relativamente fresche. Queste condizioni, insieme al vento Autan (caldo e secco), sanano il vigneto e favoriscono una buona maturazione delle uve.

Lo sforzo dei viticoltori per mantenere l’essenza di Négrette ha raggiunto quella che è conosciuta come La encomienda de los Maestros Viticultores del Frontonés, un’entità creata nel 1972 che si dedica a promuovere e far brillare questa AOP con l’obiettivo di farla conoscere al resto del mondo. Oggi sono quaranta le cantine che si occupano della produzione di Négrette, tra cui Domaine Le Roc e Chateau La Loge (dove si può anche pernottare), in venti comuni, nove dei quali nel dipartimento dell’Alta Garonna.
Oltre che nelle cantine, questo vino dalle note di frutti neri e rossi si può degustare a La Maison des Vins. Situato nel cuore di un vigneto, Capdeville Castle è una costruzione che unisce storia e modernità; un luogo unico dove si raccolgono i risultati di tutti i viticoltori della denominazione Fronton. Questo edificio, che ospita l’Ufficio del Turismo, ospita anche mostre, concerti e, in estate, una delle guinguette della zona.

Il miglior compagno di sapori della Négrette è la gastronomia dell’Alta Garonna. Si può iniziare con i formaggi, le salsicce e il foie gras tipici della zona, come la Tomme des Pyrénées e il maiale nero di Bigorre, per continuare con la rinomata Toulouse Saucisse, una fonduta o cassoulet, uno stufato di fagioli bianchi accompagnato da carne e salsiccia di Tolosa.

Tra i vigneti che costeggiano il territorio, la città di Grenade-sur-Garonne emerge sulle rive del fiume Garonna come un vero gioiello medievale. Infatti nel suo centro ospita il mercato più grande e antico di Francia. Eretto nel XIV secolo e oggi dichiarato monumento storico, ogni sabato si svolge il mercato settimanale del paese fin dal Medioevo. Per secoli, il primo piano ha ospitato stanze dove si riunivano i consoli e si tenevano le misurazioni del grano. Oggi è visitabile dall’esterno e dall’interno attraverso la realtà virtuale presso il Grenade Tourist Information Center.
