Ritrarre questo paradiso protetto significa andare oltre la sua naturale esuberanza. Implica essere attenti fino a trovare quel momento in cui tutto si ferma.
Perso nell’Oceano Atlantico, un uomo galleggia in una pozza di lava sull’isola vulcanica di Fernando de Noronha, come rappresentazione esatta della disconnessione e della completa tranquillità. Contemplandolo così spensierato ed estraneo all’universo, è difficile non volerlo accompagnare nella sua serena ribellione, con la frase resa popolare da Groucho Marx come suo slogan: “Lascia che il mondo si fermi io voglio scendere“.

Ma, nonostante apparentemente la terra giri lentamente, scendere è impossibile, e siccome ogni soluzione sarà già contemplata in detti e frasi, ha scelto di ispirarsi a Bruce Lee e adattare: “be water my friend”. Così, “con il mondo come una montera”, cattura tutta l’attenzione una figura inaspettata, trasformata in dono per il fotografo e chiave che costruisce la narrazione dell’immagine, per portarla oltre la bella cartolina, provocando innumerevoli letture. Con la sua presenza in primo piano, la scena è impregnata di surrealismo, mentre la lava divide l’immagine in due ambientazioni e sullo sfondo compaiono gli iconici mogotes conosciuti in Brasile come Dois Irmãos. Con quel nome e in questo luogo, è impossibile non fantasticare su due fratelli pietrificati come a Pompei, che per effetto delle nuvole sembrano dei vulcani latenti.

Nonostante ciò, continua come Juan Without Fear nel castello incantato, rilassato sulle sue braccia che sembrano formare una V per la vittoria, come se finalmente vincesse il mestiere di vivere, o almeno l’esistenza gli concedesse una tregua. Di fronte all’immediato bisogno di chiedersi cosa ci faccia lì, apparentemente levitando come se avesse un naturale vantaggio di fluttuare, sarebbe troppo facile interpretare l’immagine come cruda. Il Maestro Botero ci mette in carreggiata: “Non ho dipinto una persona obesa in vita mia. Ho espresso il volume, ho cercato di dargli risalto, di renderlo più plastico, più monumentale. L’arte deve essere sensuale”.
