La sfilata autunno inverno 2022 2023 alza l’asticella del divertimento alla Milano Fashion Week.
Troppo corto e troppo centrale nel calendario, sarebbe stato meglio se la sfilata di Dolce & Gabbana avesse chiuso la Milano Fashion Week. Un uomo assurdo, pazzo, eccentrico, uno di quelli che fa pensare a Zoolander, negli anni Ottanta a Londra ea Tokyo, in film come Blade Runner e Matrix; il suo incedere imita quello che si aspettano i detrattori del sistema, un po’ pigro, uno sguardo sornione, una bocca tesa, una pulizia da far invidia ai capelli pettinati delle migliori serie televisive americane. Fa sorridere, che è ciò che merita lo spirito di chi da anni lavora sotto la pressione dell’allontanamento forzato e della chiusura delle case.

La gioia di vestirsi come abbiamo fatto in un’altra epoca molto simile, in termini di paure pandemiche, a quella contemporanea: un autunno-inverno 2022 in cui ci copriamo di pelliccia ecologica e paillettes. I primi quattro look che abbiamo visto sono così opposti l’uno all’altro che devi solo buttare via le note e goderti lo spettacolo.

Possiamo dire che tutte le ambientazioni sono un incrocio tra l’over e lo skinny, gestito con la perfezione puntuale di cui sono capaci i laboratori del duo creativo. Gli abiti ricordano la stravaganza dello stile Zoot e sono pieni di borchie, pavé di cristalli e pietre, con le spalline della giacca che si estendono ben oltre i contorni della silhouette e “montate” su pantaloni estremamente attillati o direttamente sui leggings.

Ancora più eccessivi i cappotti, siano essi piumini o teddy jacket, che scendono fino ai polpacci, coprono il capo e si portano con gli stivali per le escursioni nell’Artico. Poi ci sono le stampe all-over sviluppate con l’artista Gio Pastori, un omaggio a Keith Haring e il murale, che hanno i colori accesi delle bombolette spray e si ripetono all’infinito nei led sulle quinte e sulla passerella.

Sembrava un’installazione di Victoria’s Secret del periodo di massimo splendore, con tre cambi di costume ed esibizioni dal vivo con microfono e piatti. A Domenico Dolce e Stefano Gabbana, grazie per l’intrattenimento.
