Le sue delicate creazioni non sono solo belle e utili, ma trasmettono anche molto e sono il risultato di un processo che esplora i limiti dei materiali che le formano.
Mesi dopo l’esplosione del 2020 nel centro di Beirut, che ha colpito il suo studio, questa creatrice libanese ha deciso di trasferirsi a Dubai. E oggi mantiene uffici aperti in entrambe le città del Medio Oriente, dove lavora con la stessa passione che l’ha motivata da quando si è laureata con lode in Product Design all’Accademia Libanese di Belle Arti. Appartiene alla nuova e brillante schiera di designer libanesi, e la fiera parigina Maison & Objet l’ha scelta, insieme ad altri cinque, tra i Rising Talents of Lebanon.

“Lo scopo del mio lavoro è trovare nuovi modi di creare e, anche, godermi il processo“, ci dice. Gli piace sperimentare materiali diversi, alcuni umili come gli scarti di caffè delle mense e la polpa della carta da giornale usata. I suoi pezzi assolvono una funzione, trasmettono storie e si connettono con emozioni, come le sue stoviglie della domenica, ispirate al rito della condivisione della tavola, che riflette i valori dell’essenza libanese: calore, ospitalità, caos, diversità…

“Cerco sempre modi nuovi e interessanti per creare, diversi punti di vista per vedere le cose, investigare e sperimentare”
