PRO e CONTRO, spieghiamo meglio!
Da quando il primo orologio da polso al quarzo, il Seiko Quartz Astron, vede la luce nel 1969 e dà il via alla nota crisi del quarzo (che in realtà è la crisi vissuta dall’orologeria meccanica a causa della valanga inarrestabile di orologi al quarzo, leggi, batteria) questi hanno monopolizzato il mercato di gran lunga fino ad oggi. Riservato normalmente ai modelli da donna o agli orologi di fascia media e a quegli utenti che sono appassionati del quarzo per la sua affidabilità e la comodità di non preoccuparsi dell’orologio per almeno due anni, oggi questo tipo di orologio è più che integrato nello spettro di autentici marchi di orologeria in formato swiss made al quarzo o super quarzo.


Quattro fattori a favore degli orologi al quarzo
1. Il prezzo: il movimento al quarzo è composto da meno parti ed è quindi più economico da produrre, ma è anche meno fragile e più resistente agli urti. Inoltre richiede poca manutenzione, basta cambiare la batteria ogni due anni, circa.
2. Precisione: nonostante siano più economici, gli orologi alimentati da un movimento al quarzo sono più precisi. Durante un mese perdono alcuni secondi, la media è di circa 15 in più o in meno.
Ma ci sono strumenti al quarzo di alta precisione, in grado di controllare la principale minaccia che colpisce il suo meccanismo: gli sbalzi di temperatura. Questi possono offrire una precisione di circa 10 secondi all’anno (un abisso se lo confrontiamo con quelli meccanici, che perdono quel numero di secondi in un giorno), quindi se lo releghi nel cassetto quando lo recuperi, offre comunque la stessa precisione.

Un dato per i curiosi: il Controllo Ufficiale Svizzero del Cronometro (COSC), la massima autorità in fatto di precisione, concede il suo certificato di cronometria agli orologi al quarzo che non superano +/- 0,07 secondi al giorno (+/- 25,55 secondi all’anno).
3. Sottigliezza: gli orologi al quarzo sono solitamente più sottili, perché la dimensione del loro movimento è minore ospitando meno parti, come abbiamo sottolineato sopra, quindi scivoleranno più facilmente sotto i polsini di una camicia e saranno scelti da chi non voglio portare al polso un oggetto ingombrante e più pesante.

4. Comodità d’uso: un orologio al quarzo ha una durata della batteria di almeno due anni. Tuttavia, alcuni orologi hanno una vita più lunga, come quelli di Seiko con calibro Cal. 8F32, che hanno una durata della batteria fino a 10 anni.
Quattro fattori a favore degli orologi meccanici

1. Il prezzo: nonostante siano molto più cari degli orologi al quarzo, ci sono marchi, come Frederique Constant, Longines o Certina, solo per fare alcuni esempi, che offrono orologi meccanici con un ottimo rapporto qualità prezzo.
2. Precisione: un cronometro COSC meccanico ha una precisione di -4/+6 secondi al giorno, il che significa che per un buon periodo di tempo rimarrà a valori più precisi di questi. Tuttavia, per alcune aziende, questi livelli di qualità e precisione non sono sufficienti, quindi il certificato COSC aggiunge la propria certificazione. Questo è il caso di Rolex. La precisione di un Rolex Superlative Chronometer dopo il montaggio è dell’ordine di –2/+2 secondi al giorno, ovvero più del doppio di quella richiesta da un cronometro ufficiale.

3. Sottigliezza: ci sono orologi ultrasottili in cui alcuni dei suoi componenti sono più sottili di un capello. Molte aziende di alta orologeria hanno gareggiato in ultrasottili – custodie e movimenti – testando i limiti della micromeccanica. Jaeger-LeCoultre e Vacheron Constantin (due case che hanno lavorato insieme per molti anni), Audemars Piguet, Piaget, Eterna, Patek Philippe, IWC o Bulgari (che oggi ha battuto quasi tutti i record), tutti con qualche record. Altre case come Blancpain, Chopard, Cartier, Parmigiani Fleurier, Hublot, Montblanc, Rado e Richard Mille hanno ceduto al fascino di questi orologi estremamente sottili e molti altri hanno l’obiettivo di raggiungerlo nel prossimo futuro.
4. Comfort: sebbene lontano dai 2 o 10 anni di durata della batteria, un orologio meccanico può avere una riserva di carica fino a 10 giorni. La normale riserva di carica degli orologi meccanici è solitamente compresa tra 38 e 42 ore, ma fortunatamente una delle tendenze dell’orologeria è quella di prolungare l’indipendenza degli orologi tra le 60 e le 80 ore senza che i prezzi salgano alle stelle. E, inoltre, ci sono orologi che raggiungono comodamente 8 o 10 giorni di autonomia. Inoltre, se li utilizzi quotidianamente, e durante la ricarica con il movimento del polso, quelli automatici non si fermano, anche se è consigliabile caricarli di tanto in tanto. Cosa che consiglio, perché sentire il suono dei loro ingranaggi è puro vizio.

Ed è che anche il re del quarzo, Swatch, ha il modello System 51, alimentato da un movimento automatico composto da sole 51 parti, un’unica vite centrale e una riserva di carica di 90 ore.