Heatherwick Studio ha piantato 1.000 alberi nel suo ultimo edificio!

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Il nuovo landmark ricrea due montagne alberate artificiali, avviando la bonifica di un’ex area industriale di Shanghai, precedentemente inaccessibile.

Uno dei primi è stato l’Organic Building di Osaka, un grattacielo orizzontale progettato da Gaetano Pesce nel 1989 dove un prospetto metallico ospitava un centinaio di varietà di alberi. Dopo anni di sperimentazione e costruzioni che integravano il verde nella propria facciata, il noto Bosco Verticale, oltre a consacrare il suo progettista Stefano Boeri come archistar di fama internazionale, ha ancora una volta spianato la strada all’integrazione della natura nei progetti. Mentre la torre verde di Boeri è diventata un’icona e viene replicata in tutto il mondo, sempre più studi di architettura cercano un rapporto più stretto tra costruzione e architettura. È il caso di Heatherwick Studio, fondato da Thomas Alexander Heatherwick, ideatore di alcune delle architetture contemporanee più famose al mondo, e che ha recentemente inaugurato a Shanghai il suo ultimo progetto: 1000 Trees Building, un edificio a uso misto sul waterfront della più grande città della Cina.

Su un terreno di oltre 60.000 metri quadrati, questo enorme tempio è stato progettato “per emergere come due montagne ricoperte di foreste”, afferma lo studio di design. Infatti, con una vista privilegiata sulla curva del fiume Wusóng e a poca distanza dalla M50, il quartiere artistico di Shanghai, il 1000 Trees Building rappresenta un’eccezionalità che, nonostante la sua artificiosità, punta ad essere molto più vicino alla scala umana .che delle alte torri che caratterizzano lo skyline della città. Con più di 1.000 alberi e circa 250.000 piante, si prevede che nel tempo il prospetto nord dell’edificio e le strutture volutamente lasciate a vista vengano ricoperte da una cascata di verde.

Recuperando l’identità industriale della zona, Heatherwick Studio ha progettato un edificio che rivelerebbe parte della sua struttura. L’architettura è costruita interamente su una griglia flessibile di 9 metri e quindi ruotata per essere parallela alla strada e consentire una visione privilegiata del fiume. I prospetti sono costituiti da una serie di pixel immaginati come moduli elementari in grado di garantire movimento e riconoscimento rispetto alla monotonia dei grattacieli circostanti. I pilastri emergono anche dai tetti delle diverse terrazze, non interrotti con il completamento dell’edificio e anzi immaginati come elementi quasi infiniti che bucano i tetti, diventando vasi di fiori. Questo uso ornamentale della struttura ricorda la colonna infinita di Brâncuși.

Se verso nord la presenza della mescolanza di legni duri, come sempreverdi, alberi da frutto e fiori di origine locale, mette in discussione il connubio tra architettura e verde, costringendo a riflettere sull’uso strumentale della Natura in architettura, per il fronte sud il designer hanno deciso di sdrammatizzare il verde chiedendo un contributo ad artisti locali. L’intera facciata è diventata una tela bianca per 16 artisti locali e stranieri che si sono occupati di fornire “energia e tradizioni”. Questo progetto all’interno del progetto, curato dallo street artist francese Paul Dezio, ha portato alla realizzazione di murales alti 40 metri che coinvolgono spazi esterni ed interni.

Consapevole delle potenzialità dell’architettura e della sua capacità di cambiare la città, Thomas Heatherwick, fondatore nel 1994 dello studio che porta il suo nome, ha raggiunto la fama tra i designer contemporanei proprio per edifici e strutture capaci di trasformare ciò che è già stato costruito, quartieri o zone dove la Natura ancora regnava. In 28 anni di attività, lo studio ha firmato alcune delle architetture più apprezzate e discusse degli ultimi tempi, dal Padiglione del Regno Unito per Expo Shanghai 2010, passando per la Lantern House a Manhattan fino a The Vessel a New York. Con opere edili, progetti futuristici come il parco galleggiante al largo di Seoul, che ingloba la Little Island già progettata per New York, per il progetto 1000 Trees Building, l’obiettivo dei progettisti è stato il ripristino di un’area precedentemente inaccessibile alla città . “Volevamo creare un luogo che combinasse natura, commercio e benessere. L’edificio ha trasformato un ex sito industriale in una nuova destinazione che esplora le potenti relazioni tra arte, paesaggio e architettura”, conclude Lisa Finlay, Partner e Group Leader di Heatherwick Studio per il progetto.