Sketch, il ristorante preferito di Instagram!

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Arti e mestieri africani e interni color rame e giallo. Questo è il nuovo look della Gallery room, una collaborazione tra l’artista Yinka Shonibare CBE e l’interior designer India Mahdavi.

Ci sono momenti che rappresentano un prima e un dopo. Anche nel design degli interni. È il caso della ristrutturazione del ristorante Sketch a Londra ad opera di India Mahdavi e dell’artista David Shrigley. Nel 2014 la Sala Gallery si rinnova con un interno rosa monocromatico, panche e poltrone rivestite in velluto e, come contrappunto, una serie di opere dal tocco ingenuo, ma dal messaggio irriverente. L’idea originale del fondatore di Sketch, Mourad Mazouz, era di rinnovare completamente questa stanza ogni due anni, ma il tandem Mhadavi-Shrigley ha avuto un tale successo (soprattutto su Instagram) che hanno deciso di tenerlo per otto anni, solo con un aggiornamento delle opere d’arte. Fino ad ora, perché Sketch ha un nuovo look firmato dalla stessa Mahdavi e dall’artista anglo-nigeriana Yinka Shonibare.

Avevo davvero paura di cambiare la stanza rosa, dal momento che David Shrigley fa parte di Sketch“, dice Mazouz. “Poi mi è stato presentato Yinka Shonibare e ho pensato: ‘Mio Dio, il maestro vuole lavorare con Sketch.’ Schizzi da tutto il mondo“. Alle pareti è appesa un’installazione intitolata Modern Magic, composta da tredici opere (quattro maschere e nove arazzi). Le maschere raffigurate sono repliche di quelle usate dai popoli africani per evocare nuovi poteri e quelle che hanno ispirato artisti come Picasso e Matisse nell’Europa del XX secolo.

Come sfondo, Mahdavi ha scelto di rivestire le pareti con carta da parati Gournay finitura rame che inonda la stanza di una luce dorata. Le panche, prima rosa, ora sono gialle, con i tessuti della designer senegalese Aissa Dione. Non è l’unica collaborazione con artisti africani, troviamo anche le esclusive applique fatte a mano da tessitori ghanesi disegnate da Inès Bressand. Tutto, compresa l’offerta gastronomica e le stoviglie, è stato completamente rinnovato. Fatta eccezione per il pavimento, l’unica cosa che il proprietario non permette di modificare poiché nel 2012 l’artista Martin Creed ha posizionato un grande mosaico a zigzag di 96 tipi di marmo perché non poteva deciderne uno solo.

Per i più nostalgici, hanno preparato un modello con lo Sketch rosa antico. Ma la vita continua in questo edificio situato al numero 9 di Conduit Street, residenza signorile costruita nel 1779 dall’architetto James Wyatt, che in seguito ospitò associazioni di ciclisti, aerostati, psicologi e il Movimento Suffragista, fu sede del Royal Institute of British Architects e lo studio londinese di Dior.

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