Il metodo Abramovic diventa un mazzo di carte!

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Amato da Lady Gaga, James Franco e Jay Z, il metodo dell’artista per imparare la resistenza, la concentrazione e superare i limiti fisici e mentali è ora alla portata di tutti.

Se la risposta alla domanda “come si può riconquistare la vita e raggiungere una maggiore consapevolezza?” potrebbe nascondersi in un mazzo di carte, questo sarebbe quello che riassume in 30 punti il metodo di Marina Abramovic. L’artista serba, pioniera della performance, ha dedicato tutta la sua vita a indagare i limiti e le possibilità del corpo e della mente, affrontando sfide sempre più difficili che l’hanno spesso spinta al limite. Decenni di ricerca in questa direzione l’hanno portata a sviluppare i consigli, i precetti e le pratiche che ora sono riassunti nel Metodo Marina Abramovic. Schede di istruzioni per ricominciare la vita (Il Metodo Marina Abramovic. Schede di istruzioni per ricominciare la vita), per imparare, da soli o in compagnia, la resistenza, la concentrazione e il superamento dei limiti fisici e mentali. Le carte, pubblicate dall’editore inglese Laurence King, sono state realizzate da Marina Abramovic insieme all’autrice Katya Tylevich: ogni carta contiene un’istruzione numerata accompagnata da un’illustrazione della vita e dell’opera dell’artista (spesso incentrata sul rapporto tra pubblico e interprete) per aiutare gli utenti a concentrarsi sull’attività assegnata.

Il Metodo Abramovic è diventato estremamente popolare, trascendendo le credenze religiose, le tendenze politiche e l’allenamento sportivo (tanto che anche celebrità come Lady Gaga e Jay Z hanno affermato di averlo provato e l’hanno trovato molto utile per portare il loro lavoro al livello successivo) e condensa l’approccio di Marina Abramovic all’arte in un metodo che tutti possono provare e nelle cui pratiche tutti possono partecipare. Le carte promettono di eliminare inutili distrazioni e ansie quotidiane, liberare la mente, scatenare la creatività, concentrarsi, riconnettersi con il presente e identificare il massimo potenziale creativo di ciascuno.

Ma The Abramovic Method è anche, soprattutto, il titolo della performance che l’artista serbo (Leone d’Oro come miglior artista alla Biennale di Venezia 1997) realizzò dieci anni fa negli spazi del PAC di Milano, con una riflessione che ha sintetizzato i tre precedenti lavori performativi: The House With the Ocean View del 2002, Seven Easy Pieces del 2005 e The Artist is Present, andato in scena al MoMA di New York nel 2010 e probabilmente il suo lavoro più famoso, quello in che piangeva davanti alla sua ex compagna di Ulay o in cui l’avrebbero guardata negli occhi come celebrità come James Franco, Lou Reed o Sharon Stone, solo per citarne alcuni.

Durante il lavoro che ha portato a Milano per “legalizzare” il suo metodo, i visitatori sono stati invitati ad entrare con lei in un mondo muto, lontano dai rumori e dove poter stare da soli con se stessi, lontani dalla realtà per qualche ora, in un ambiente collettivo esercizio introspettivo che ha segnato la storia dell’arte contemporanea. Nel 2023, Marina Abramovic presenterà una mostra personale alla Royal Academy di Londra, diventando la prima artista donna nei 250 anni di storia dell’istituzione ad occupare l’intero spazio della galleria con il suo lavoro.