Cosa intende fare davvero Elon Musk con Twitter?

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Il magnate sudafricano ha già acquistato 9,2% dell’azienda e ora vuole acquistare il resto offrendo 43.000 milioni di dollari.

La notizia della sua partecipazione del 9,2% nella società, ha chiarito che Elon Musk non si sarebbe fermato a quella piccola percentuale. La prima conferma del suo interesse per Twitter è arrivata con il suo rifiuto di entrare nel consiglio di amministrazione, opzione che gli avrebbe legato le mani e impedito nuove incursioni azionarie. Per questo è rimasto in disparte e in due settimane ha formalizzato un’offerta pubblica di acquisto per l’acquisizione di azioni per il restante 90,8% del social network di Blue Bird. Per questo l’operazione, per quanto controversa possa essere, se ruotasse esclusivamente intorno a valutazioni economiche, come si legge nel documento presentato alla United States Securities Market Commission, si concluderebbe molto rapidamente. Fondamentalmente, Musk si offre di dare soldi ai quattro o cinque fondi più grandi del pianeta in un momento in cui il co-fondatore e CEO Jack Dorsey sta per lasciare il gruppo per sempre, recidendo ogni residuo sentimentale.

D’altronde l’uomo più ricco del mondo, con una fortuna che, secondo le operazioni, oscilla tra i 219.000 (ultime stime di Forbes) e i 270.000 milioni di dollari, non aveva certo bisogno di investire qualche miliardo in Twitter. Ci sono molti strumenti molto più redditizi e molti fronti su cui investire somme significative. Molti davano già per scontata la sua volontà di prendere il controllo del gruppo quando è stato annunciato il primo investimento.

Musk sta comprando i social per ottenere ciò che Donald Trump non ha fatto: fare di loro quello che vuole, trasformarli in una piattaforma piena di cose che gli interessano, a cominciare dalle criptovalute, un intrattenimento personale, un megafono delle sue aziende memorabili (quelle di SpaceX o Tesla) e quelli meno piacevoli, dai cattivi rapporti con i sindacati agli innumerevoli errori commessi nel tempo, a cominciare dal Covid-19. Tutto questo è stato venduto con il desiderio di spingere ulteriormente la “libertà di espressione globale

La strada, quindi, è chiara: comprare le azioni, ritirarle dal mercato azionario, cioè lasciare Wall Street, e gestire Twitter come qualcosa di personale, un social ad personam. Se i soci non accettano, si libererà immediatamente del 9,2% appena acquisito e cercherà di realizzare il disimpegno degli altri big citati, sui quali ha una forte influenza.