Bill Gates possiede il libro più costoso del mondo: 28 milioni di dollari di valore!

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È ‘The Leicester Codex’, un’opera di Leonardo da Vinci di cinque secoli fa

Nonostante il suo nome non compaia più in quello dei cinque più ricchi del mondo, Bill Gates ha ancora un conto in banca incredibile, precisamente 117.000 milioni di euro. Una parte molto consistente è dedicata agli investimenti mentre un’altra è dedicata alla fondazione ‘The Giving Pledge’, che ha creato insieme a Warren Buffett nel 2010. D’altra parte, gli piace anche sbizzarrirsi nei capricci occasionali, e non si parla di un’auto o una dimora, predilige altre scommesse legate al mondo della cultura che sono concepite come autentici tesori. Uno di questi è una copia di oltre 500 anni di storia di Leonardo de Vinci, che se è già un cimelio storico di immenso valore, il prezzo pagato per averlo lo rende ancora più speciale. Niente di più e niente di meno di 28 milioni di euro, cifra che lo rende il più costoso mai venduto.

Si tratta di una copia del Leicester Codex (Hammer Codex), che raccoglie una serie di disegni e testi dell’artista italiano realizzati tra il 1508 e il 1510 in cui affronta temi quali la geologia, la meteorologia, astronomia e paleontologia, oltre a una serie di racconti sui suoi viaggi e altri dati autobiografici. Anche i consigli a se stesso non mancano, come si legge in una delle sue pagine. “Mentre cammini per la città, osserva, nota e considera le circostanze e il comportamento delle persone mentre parlano e discutono, ridono o si picchiano a vicenda“.

Nel tempo è passato di mani diverse. Nel 1717 fu venduto al conte di Leicester, che lo tenne in famiglia per più di 250 anni –da cui gli scritti acquisirono quel nome– finché nel 1980 passò nelle mani del magnate americano Armand Hammer, che lo ebbe nelle sue possesso fino al 1994. In quell’anno la casa d’aste Christie’s organizzò un’offerta in cui Gates finalmente la vinse, fino ad ora.

L’imprenditore è ancora affascinato dal libro, per di più vi ha dedicato qualche pubblicazione sul suo blog personale, dove dice che “Il quaderno in questione era uno dei 32 diari di Leonardo da Vinci che ancora sopravvivono, ed è l’unico che non è in un museo europeo“. Inoltre, ha anche dichiarato il motivo per cui, a differenza degli altri suoi proprietari, non ha dato il suo cognome all’opera.

Dopo aver vinto la gara, ho rotto una lunga tradizione. Avrei dovuto cambiare il nome da Codex Hammer (il precedente proprietario era l’industriale Armand Hammer) a Codex Gates, ma ho pensato che suonasse sciocco e ho cambiato il nome in Codex Leicester, il nome che aveva dal 1719 al 1980“.