Il Bauhaus, l’omaggio a Thonet, la struttura a sbalzo e i problemi con il brevetto: retroscena e curiosità sulla mitica sedia B32.
L’incontro tra la maglia di paglia e il tubo di metallo, tradizione e innovazione, Thonet e Bauhaus, è ciò che caratterizza la mitica sedia B32, meglio conosciuta come Cesca, disegnata da Marcel Lajos Breuer. Nato a Pécs, in Ungheria, nel 1902, Breuer è stato uno dei principali protagonisti del Bauhaus sin dalla tenera età, dove entrò come studente all’età di 18 anni e divenne subito insegnante (dal 1922 al 1928). Walter Gropius – direttore della scuola – lo invita a dirigere il laboratorio di mobili, ed è in questo contesto che Breuer riesce a realizzare alcune delle sue più importanti sperimentazioni, unendo arte, produzione industriale e sapienza artigianale. Il Cesca è senza dubbio tra le sue opere di maggior successo, insieme alla poltrona B3, poi conosciuta anche come Wassily.

“Avevo già l’idea di rivestire il sedile con un rivestimento in tessuto teso invece di un rivestimento spesso. Volevo anche un telaio che fosse forte ed elastico, per chiarezza di forma e leggerezza sia visivamente che fisicamente”, ha spiegato Breuer. “La produzione in serie e la standardizzazione mi avevano già interessato al metallo e alle linee lucenti e continue nello spazio come nuovi componenti per i nostri interni. Queste linee curve e lucenti non solo simboleggiano la nostra tecnologia moderna, ma sono in realtà la tecnologia stessa. Breuer progettò la sedia nel 1928, un anno dopo che i designer Mart Stam e Ludwig Mies van der Rohe avevano introdotto per la prima volta i loro design a sbalzo. Il designer ungherese ha proseguito il suo percorso di ricerca e innovazione dei mobili con struttura in tubolare d’acciaio: questa volta abbina al materiale seduta e schienale in legno e paglia di Vienna, elementi che ricordano inconfondibilmente i mobili in legno curvato del secolo precedente, in particolare quelli prodotti da Thonet, l’azienda la cui popolarità continua ancora oggi dalla metà del XIX secolo.

Data la somiglianza tra il design della sedia e quelli precedentemente progettati da Mies e Stam, la B32 ha dovuto affrontare diversi problemi legali. Questo percorso turbolento è chiaramente descritto in un approfondimento pubblicato sul sito del V&A museum di Londra: “A seguito di una complessa serie di cause intentate da Anton Lorenz, l’uomo che aveva rilevato la società Standard-Mobel in 1928, a Breuer viene negato il diritto di rivendicare la B32 come suo progetto. Questo perché nel 1929, in seguito alla vendita della Standard-Mobel alla società Thonet, Lorenz ottenne i diritti sulla sedia a sbalzo di Stam.(…) Lorenz fece causa a Thonet, sostenendo che producendo qualsiasi sedia a sbalzo, stavano violando i suoi diritti di brevetto Scoraggiati dalle azioni di Lorenz (si riferisce a lui come “un bandito di brevetto”) e portati in tribunale, Breuer si dimise per progettare in tubolare d’acciaio. pronunciata la sua sentenza nel 1932, Lorenz, in quanto titolare della licenza per la produzione della struttura a sbalzo brevettata da Stam, ottenne legalmente il diritto esclusivo di produrre tutte le sedie r ects con solo due gambe, incluso B32. Così, il nome di Stam ha sostituito quello di Breuer nei cataloghi Thonet.”

Nonostante ciò, la sedia è stata ancora riconosciuta come un progetto Breuer in varie riviste e pubblicazioni. All’inizio degli anni ’60, l’azienda italiana Gavina acquisisce i diritti del progetto e Breuer viene nuovamente citato come designer. Il fondatore e titolare dell’azienda, Dino Gavina, decide di intitolare la sedia “la Cesca” in onore della figlia di Breuer, Francesca. Nel 1968 il brevetto passa a Knoll, rendendo la sedia molto popolare. A quasi 100 anni dalla sua nascita, Cesca rimane un’icona del movimento moderno e dei suoi ideali. Knoll propone la sedia in diverse misure e con la possibilità di abbinare la tradizionale paglia di Vienna con il rivestimento colorato. La sedia B32 rimane oggi uno degli oggetti di design più amati e venduti nel mondo.